
“Buddha, Primo Gioiello, è l’esempio di chi si è risvegliato. Seguendo il suo cammino, possiamo risvegliarci anche noi.”
BUDDHA
Un rapido sguardo alla vita del Buddha
Siddhartha Gautama nacque come principe a Lumbini, nell’attuale Nepal, ma a ventinove anni si trovò di fronte ai Quattro Segni—vecchiaia, malattia, morte e un asceta—che gli fecero capire che ricchezze e potere non risolvevano la sofferenza . Lasciò il palazzo, sperimentò pratiche ascetiche per sei anni e infine capì che né l’estremo agio né l’automortificazione portavano alla verità: nacque così la sua Via di Mezzo, base dell’Ottuplice Sentiero.
Seduto sotto l’albero di Bodhi a Bodh Gaya, dopo aver resistito alle tentazioni di Mara, Siddhartha raggiunse l’illuminazione e da quel momento divenne il Buddha, l’“Illuminato” . Poche settimane dopo si recò al Parco dei Cervi di Sarnath, dove tenne il Primo Sermone, esponendo le Quattro Nobili Verità e dando vita alla Sangha, la comunità di monaci e laici dedita al Dharma.
Per circa quarant’anni il Buddha viaggiò insegnando ovunque, fondando radici profonde con i suoi discepoli. Alla fine della sua vita, all’età di ottanta anni, raggiunse il Parinirvana a Kusinara, realizzando la liberazione completa dal ciclo delle rinascite. Anche oggi, attraverso il Triratna Buddha, Dharma e Sangha il suo messaggio continua a ispirare chiunque cerchi pace interiore e compassione.
Questo racconto in breve mantiene viva l’eredità di Gautama: dalla rinuncia ai piaceri mondani fino alla conquista della saggezza che ha cambiato il corso della storia spirituale del mondo. Nel nostro dojo, seguiamo ancora oggi questa stessa tradizione, con zazen e sessioni di pratica che rievocano lo spirito di quella prima seduta sotto il Bodhi.
LIGNAGGIO
Il nostro dojo segue la linea diretta di trasmissione di Taisen Deshimaru e Roland Yuno Rech, che incarnano la continuità del Dharma Sōtō Zen dal Buddha fino ai maestri contemporanei.
Il lignaggio storico del Sōtō Zen
Dai Patriarchi indiani al Chan cinese
- Śākyamuni Buddha (VI–V sec. a.C.) è considerato la fonte primaria degli insegnamenti del Dharma, tramandati oralmente attraverso i Patriarchi indiani.
- Prajñātārā, XXVII patriarca indiano, fu maestro di Bodhidharma e figura di passaggio tra la tradizione indiana e quella cinese .
- Bodhidharma (V–VI sec. d.C.) portò il Chan in Cina e viene riconosciuto come il primo patriarca Chan, trasmettendo la pratica meditativa diretta ai suoi discepoli.
Dal Chan al Sōtō giapponese
- Dōgen Zenji (1200–1253), dopo aver studiato con il maestro Rujing in Cina, fondò il Sōtō Zen in Giappone e il tempio Eihei-ji nel 1244, introducendo lo shikantaza come pratica centrale.
- Keizan Jōkin (1268–1325), considerato il “Secondo Fondatore” della scuola, ampliò la pratica Sōtō anche ai laici e fondò il tempio Sōji-ji, aiutando la diffusione dello Zen in Giappone.
- Kōdō Sawaki (1880–1965), noto come “il monaco vagabondo”, rilanciò la pratica quotidiana di zazen e ispirò una rinascita moderna del lignaggio Sōtō Zen.
La nostra linea: Taisen Deshimaru → Roland Yuno Rech
- Taisen Deshimaru (1914–1982), discepolo diretto di Kōdō Sawaki, giunse in Francia nel 1967 e vi fondò l’Association Zen Internationale, portando in Europa la vita monastica e la pratica intensiva di zazen secondo la tradizione di Eihei-ji.
- Roland Yuno Rech (n. 1944), iniziò a praticare con Deshimaru nel 1972, fu ordinato monaco nel 1974 e nel 1984 ricevette la trasmissione del Dharma (shiho) da Niwa Rempō Zenji, diventando il principale continuatore della linea di Deshimaru in Europa.
Il nostro dojo si radica in questo insegnamento, offrendo sessioni regolari di zazen, sesshin e insegnamenti collettivi che riflettono fedelmente la tradizione e lo spirito di Deshimaru e Yuno Rech, garantendo una trasmissione ininterrotta del Dharma fino ai giorni nostri.
DA DOVE VIENE LO ZEN?
Una breve introduzione
Il termine Mahāyāna significa Grande Veicolo, ed è una delle principali tradizioni del Buddhismo. Si sviluppa a partire da alcuni secoli dopo la morte del Buddha, come evoluzione e approfondimento dei suoi insegnamenti.
1. Un sentiero per tutti gli esseri
L’obiettivo del Mahāyāna non è soltanto raggiungere l’illuminazione personale, ma liberare tutti gli esseri dalla sofferenza. Al centro di questa via c’è la figura del bodhisattva: una persona che, pur potendo entrare nel nirvāṇa, sceglie di restare nel mondo per aiutare gli altri.
2. Insegnamenti fondamentali
I testi del Mahāyāna introducono concetti profondi come:
- La vacuità (śūnyatā): tutti i fenomeni non hanno esistenza indipendente, ma dipendono da infinite cause e condizioni.
- La natura di Buddha: ogni essere vivente possiede in sé il potenziale per risvegliarsi.
- La compassione e la saggezza: le due qualità fondamentali da coltivare nel cammino spirituale.
3. La diffusione in Asia
Il Mahāyāna si sviluppa in India e si diffonde poi verso nord, arrivando in:
- Cina, dove nasce la scuola Chan (precursore dello Zen)
- Corea e Giappone, dove si affermano scuole come la Terra Pura, il Tendai e soprattutto lo Zen
Nel nostro Dojo seguiamo la tradizione Zen Soto giapponese, trasmessa in Europa da Taisen Deshimaru e continuata da Yuno Rech. Questa forma di Buddhismo mette al centro la pratica dello zazen (la meditazione seduta) come via per riscoprire la nostra natura di Buddha, qui e ora.
