Subito dopo lo zazen, nel nostro Sangha proseguiamo la pratica con la recitazione dei sutra: un atto che unisce corpo, parola e mente, rafforzando la presenza e dedicando i meriti della pratica a tutti gli esseri senzienti .
Nella pratica dello Zen, la recitazione dei sutra non si limita a un atto cerimoniale: è un’espressione dinamica che rinnova, momento dopo momento, il legame autentico con l’essenza degli insegnamenti del Buddha. Attraverso il canto risonante, i frutti coltivati nella meditazione vengono offerti al mondo, trasformando la devozione in un dono condiviso.
Le voci della comunità si fondono in un’unità melodica, dando vita ai sutra. In questo scambio tra respiro e parola, il silenzio della meditazione si espande, trovando nuova forma nel ritmo corale che ne prolunga l’essenza oltre il cuscino.
I Sutra che recitiamo
Maka Hannya Shingyō
Contiene l’essenza del Prajñāpāramitā-sūtra e viene sempre recitato alla fine dello zazen .
Eko
Al termine di ogni sutra recitato, pronunciamo l’Eko, la dedicazione del merito così raccolto. Questo rito esprime gratitudine e trasferisce i benefici della pratica al Buddha, ai maestri del lignaggio e a tutti gli esseri .
Shigu Seigan Mon
Questo breve sutra enuncia i quattro voti fondamentali di compassione e impegno verso tutti gli esseri.
Sutra per occasioni speciali
- Sandōkai (Armonia di Differenza e Identità) Un testo poetico che celebra l’unità nella diversità e la trasmissione del Dharma attraverso il lignaggio, recitato in momenti di particolare rilievo.
- Daishin Dharani (Grande Dharani della Compassione)
Un breve dhāraṇī che invoca la protezione e la compassione universale, riservato alle cerimonie solenni.
